4 Piano cartesiano

Abbiamo visto qualche problema sull’asse cartesiano, ma in realtà un solo asse non è molto interessante. Se invece prendiamo due assi cartesiani non paralleli la situazione diventa più complessa, interessante e divertente.

Due assi non paralleli permettono di realizzare una corrispondenza biunivoca tra i punti del piano e le coppie ordinate di numeri: ad ogni punto corrisponde una ben precisa coppia di numeri e ad ogni coppia di numeri un ben preciso punto. La coppia ordinata di numeri prende il nome di coordinate del punto.

Figura 1.1: Riferimento cartesiano.
Figura 1.2: Rif. cart. ortogonale monometrico.

Figura: TODO

In entrambi questi riferimenti cartesiani al punto P corrisponde la coppia di numeri (2; 3). Pur essendo validi entrambi, per noi sarà molto più comodo usare il secondo riferimento cartesiano. Cioè un riferimento in cui gli assi:

Un asse, di solito quello orizzontale, si chiama asse delle ascisse o asse x; l’altro asse di solito quello verticale, si chiama asse delle ordinate o asse y. La prima delle due coordinate si riferisce alla coordinata dell’asse  x, la seconda alla coordinata dell’asse  y (x;y).

Un riferimento di questo tipo si chiama: Riferimento Cartesiano Ortogonale Monometrico, (rcom). E noi d’ora in poi, quando parleremo di piano cartesiano o di riferimento cartesiano, ci riferiremo sempre ad un rcom.

Riassumendo possiamo dare la seguente definizione:

Definizione 1.2  Si chiama riferimento cartesiano ortogonale monometrico la coppia di assi cartesiani perpendicolari, con l’origine in comune e dotati di uguale unità di misura.

Gli assi dividono il piano in quattro zone chiamate quadranti che sono numerati come in figura 1.3.

Tutti i punti che appartengono all’asse  x hanno l’ordinata (la  y) uguale a zero. Tutti i punti che appartengono all’asse  y hanno l’ascissa (la  x) uguale a zero. L’intersezione degli assi, l’origine, ha coordinate  (0;0)

Figura 1.3: I quattro quadranti.
Figura 1.4: Collocazione delle coordinate positive e negative.

Figura: TODO

Per rappresentare un punto  P date le sue coordinate  (xp;yp) si procede nel seguente modo:

L’intersezione delle parallele tracciate, è il punto  P che ha per coordinate la coppia ordinata  (xP;yP).

Il procedimento inverso permette di passare da un punto del piano alle sue coordinate,

Esempio 1.3 

Determiniamo l’immagine delle coppie ordinate  (2;3) (-1;4) (-3;-2), e  (4;-3).

Nella figura 1.5 sono riportati i punti:  A che è l’immagine della coppia  (2;3), B immagine della coppia  (-1;4), C immagine della coppia  (3;-2) e D della coppia  (4;-3).

Esempio 1.4 

Determiniamo l’immagine delle seguenti coppie:  R(0;4), S(0;-2), H(-4;0), K(3;0).

Osserviamo (figura 1.6) che il punto immagine dello zero sull’asse  x coincide con  O, quindi la coppia  (0;4) sarà associata al punto  R dell’asse  y e la coppia  (0;-2) al punto  S dello stesso asse. Analogamente le coppie  (-4;0) (3;0) sono associate rispettivamente ai punti  H K dell’asse  x.

Figura 1.5: Punti interni ai quadranti.
Figura 1.6: Punti sugli assi.

Figura: TODO